Sono oltre 100 i disegni originali del grande artista, esposti nella sede del Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera, durata quasi sessant’anni, che ha portato l’artista a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi.
Ed è rivolto in particolare ai ragazzi che lo hanno amato ma anche a quelli che non lo hanno conosciuto (e che ne avranno occasione con questa mostra) il percorso espositivo, puntando sui personaggi che lo hanno reso unico e inimitabile.L’esposizione, promossa dalla Comunità Montana di Valle Trompia, come sottoline il Presidente Masismo Ottelli, è proposta «Nel centenario della nascita abbiamo voluto celebrare questo artista, all’interno dell’anno che vede Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, portando le tavole che hanno fatto la storia del fumetto del nostro paese, in una mostra che permetta di apprezzare l’opera di uno dei fumettisti italiani più prolifici, dentro uno dei luoghi della Cultura della Valle: il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera». Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compongono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra. Tra queste alcune tavole realizzate per oggetti promozionali, 20 disegni di figurine realizzate nel 1954 per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese” in cui l’estro di Jacovitti spazia in giro per i 5 continenti raffigurando a modo suo ogni popolo.
Ricche di fascino sono alcune tra le prime tavole disegnate negli anni Quaranta per Il Vittorioso e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra queste spiccano per bellezza i disegni di “Pippo e la guerra”, “Mandrago”, “L’Onorevole Tarzan”, “Pippo in montagna”, “Giacinto corsaro dipinto” e “Oreste il guastafeste Si passerà dalle tavole del mitico “Diario Vitt” realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta.
Attraverso le sue collaborazioni con i giornali per i ragazzi come il già citato “Il Vittorioso”, “Il Giorno dei ragazzi”, il “Corriere dei Piccoli” e “Il Giornalino” si potranno ammirare gli originali di “Cocco Bill”, “Tom Ficcanaso”, “Occhio di Pollo”, “Jack Mandolino”, “Chicchirino”, “Cip l’arcipoliziotto” e “Zorry Kid”.
Tra i tanti personaggi ideati da Jacovitti, Emilia Giacomelli, Assessora alla Cultura della Città di Gardone Val Trompia sottolinea che «Ricordiamo certamente Cocco Bill, il cow-boy con la sigaretta storta incollata alle labbra. E proprio un personaggio come Cocco Bill, pistolero senza eguali e difensore della legge, è anche rappresentativo del museo delle armi e della tradizione armiera».
Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie andate in onda nel programma cult “Supergulp! fumetti in TV”.
Saranno presenti, in una zona appartata dell’esposizione, anche alcune tavole erotiche appartenenti alla sterminata produzione realizzata dall’artista. Le affollatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia di quegli anni, avranno un posto importante all’interno dell’esposizione. Completa la mostra un volume (edito da Il Pennino) con contributi critici di Dino Aloi & Silvia Jacovitti (curatori della mostra), Fabio Norcini (critico d’arte), Lido Contemori (Vignettista e illustratore) e François Corteggiani (autore di Fumetti).
L’esposizione è dedicata al concittadino di Gardone Gianni Boschetti, grandissimo appassionato di Jacovitti, scomparso ne 2009, che fu vicepresidente dello «Jacovitti Club» ideato dal romano Edgardo Colabelli. Il video introduttivo è realizzato da Costantino Sarnelli, Laura Chiotasso e Barbara Forneris di Creative Apsu. L’eposizione anticipa la grande mostra, prevista ad ottobre prossimo, che sarà curata, sempre da Dino Aloi e Silvia Jacovitti, al MAXXI di Roma (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) contemporanemente ad una mostra a cura di Luca Raffaelli a Termoli, città natale dell’artista, presso il MACTE (Museo di arte contempornea di Termoli).
Biografia sintetica dell’artista:
Benito Franco Jacovitti, nato a Termoli nel 1923, è stato forse il più geniale umorista/fumettista di questo secolo, oltre che uno dei più prolifici, grazie anche al suo precocissimo ingresso nel campo dei comics, avvenuto nel 1939, all'età di sedici anni. L’artista è mancato a Roma nel 1997, seguito dopo poche ore dall’amata moglie Floriana Jodice. A vent'anni era già considerato uno dei più interessanti autori italiani e, grazie all'esperienza maturata, al seguito di numerose sperimentazioni personali di stile, tratto e segno, saprà rimanere sulla cresta dell'onda per tutta la vita, con una carriera che durerà quasi sessant’anni e che coinvolgerà molte generazioni di lettori che sapranno amarlo ed apprezzarlo nonostante i mutamenti di gusto da parte del pubblico.
Questo perché Jacovitti riusciva ad esprimere una verve comica irresistibile che poteva superare qualsiasi confine, sia geografico che anagrafico. Stupefacente artista, seppe disegnare per qualsiasi situazione, dal glorioso “Il Vittorioso”, di ispirazione cattolica, ai capolavori erotici del “KamasuLtra” con la collaborazione del genio comico di Marcello Marchesi, passando per le riviste umoristiche del periodo tra cui “Il Travaso”, la lunga collaborazione sull'inserto per ragazzi del quotidiano “Il Giorno”, per arrivare al “Diario VITT” che per trent'anni ha accompagnato gli studenti.
Altre lunghe collaborazioni da segnalare sono quelle per “Corriere dei Ragazzi”, “Corriere dei Piccoli”, “Il Piccolo Missionario”, “Il Giornalino” e “Linus”. Importante anche il suo impegno in campo televisivo con pubblicità (Caroselli), scenografie per trasmissioni e cartoni animati per vari programmi tra cui “Gulp!” e “Supergulp!”.
Jacovitti era uno di quegli artisti poliedrici capaci di confrontarsi con qualsiasi situazione richiedesse il suo impegno.
Nella sua lunga carriera l’artista ha inventato centinaia di personaggi tra cui “Cocco Bill”, “Zorry Kid”, i mitici tre P “Pippo Pertica e Palla” ed ancora i personaggi dei suoi esordi come “Battista l'ingenuo fascista”, “Oreste il guastafeste”, “Cip l’arcipoliziotto”, “La signora Carlomagno”, “Jak Mandolino”, “Occhio di Pollo” e “Pinocchio”, più volte disegnato ed edito con tavole illustrate assolutamente sconvolgenti per capacità di interpretazione e maestria del segno.
L'elenco delle sue invenzioni grafiche sarebbe davvero sterminato. Jacovitti ha interpretato gli umori italiani attraverso i suoi personaggi tanto quanto ha saputo fare l'attore Alberto Sordi sullo schermo anticipando, oltre tutto, di qualche anno il Western all'italiana di Sergio Leone (spaghetti western) con il delizioso e divertente “Cocco Bill”. Di Jacovitti hanno scritto alcuni tra i più importanti intellettuali italiani come Umberto Eco, Vittorio Sgarbi e Goffredo Fofi, solo per citarne alcuni.
A Roma e Parma gli è stato dedicato “Largo Benito Jacovitti”, mentre a Termoli, sua città natale che già aveva dedicato al suo nome il Liceo Artistico, è stata recentemente inaugurata una statua di bronzo che lo raffigura mentre disegna Cocco Bill. A Roma è stata creata la Casa Museo Jacovitti su iniziativa di Edgardo Colabelli, per anni coordinatore dello “Jacovitti Club” e della rivista “Jacovitti Magazine”.
Dal 2017 è stata pubblicata la monumentale raccolta a fascicoli “Cocco Bill e il meglio di Jacovitti” per le edizioni Hachette curata da Luca Boschi, mentre le sue opere si trovano sul mensile on-line dedicato all’umorismo www.buduar.it
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